#DajeRieti, si riparte

17-05-2020
#DajeRieti, si riparte

 

Rieti torna al lavoro e ad una graduale ripresa della vita sociale salutata dal sorriso di 21 tra imprenditori, commercianti, artigiani, operatori sociali e artisti che hanno prestato il loro volto alla campagna fotografica #DajeRieti. Da stamattina, lungo le mura medievali da Porta d'Arce a Porta Cintia si snoda una inedita installazione urbana pensata dalla Fondazione Varrone per ridare energia alla città in un momento carico di incognite e di preoccupazione. Se i medici, gli infermieri, gli operatori sanitari – e con loro forze dell’ordine, volontariato, insegnanti e i lavoratori che hanno mandato avanti il Paese nelle settimane più buie – sono stati gli “eroi” nell’emergenza sanitaria, imprenditori, commercianti, artigiani, operatori sociali, turistici e culturali che da oggi rialzano la saracinesca saranno gli eroi nell’emergenza economica che si profila. Non potendo riunire le foto nel chiuso di una sala si è scelto di sistemarle nel tratto più spettacolare delle mura medievali. Chiunque, a tutte le ore, potrà seguire il percorso in auto o sulle due ruote o gustarne più a fondo i particolari camminando lungo viale Morroni e viale Canali, nel rispetto delle regole e senza creare assembramenti. Le foto – in bianco e nero di grande impatto - sono di Emiliano Grillotti e Gianluca Vannicelli, la grafica e l’installazione – realizzata a tempo di record – è di Andrea De Sanctis. Tra i 21 testimonial che generosamente hanno accettato di “metterci la faccia” ci sono anche un ristoratore di Amatrice e un imprenditore di Cittareale, per non dimenticare l’altra grande sfida che attende il territorio, quella della ricostruzione post-terremoto. “Questa mostra vuole essere un omaggio al mondo del lavoro, della cultura, del terzo settore e una spinta alla ripresa della città, in uno dei momenti più difficili della sua storia – dice il presidente della Fondazione Antonio D’Onofrio - Sappiamo che non basta una foto a far quadrare i conti di un'impresa. Ma una foto può aiutare a riconoscersi tutti parte di una stessa comunità. Il messaggio è: insieme, tutti insieme, ricominciamo”.